9 Giugno a Roma: No War / No Bush

  • May 13, 2007 1:15 pm

Contro la guerra globale permanente di Bush
contro l'interventismo militare del governo Prodi

Il presidente Usa, George Bush verrà in Italia il 9 giugno, su invito del
governo Prodi per ribadire in questo modo la convinta alleanza militare e
politica dell´Italia con gli Stati Uniti.

Oggi il presidente Bush ha contro la maggioranza del popolo degli Stati Uniti
ma mantiene l'appoggio dellelobbies militari, petrolifere e dell´industria delle armi.
Bush èl´estremo interprete della volontà di egemonia mondiale delle classi dominanti
statunitensi, volontà che porta da decenni gli USA, indipendentemente
dall´alternanza dei governi, ad intervenire militarmente ovunque, con
truppe, colpi di stato, stragi e attentati.
Questa volontà di dominio, che fa della guerra una vera e propria
strategia politica con la capacità di esportare conflitti dall´Africa
all´Asia, dall´America latina alla stessa Europa (Balcani), produce
sudditanza politica e culturale.
In Italia la destra considera Bush il proprio punto di riferimento ma
anche il governo Prodi, eletto grazie anche ai voti del movimento no-war
"senza se e senza ma", è orgoglioso dell´alleanza con tale
amministrazione e si prepara a ricevere in pompa magna il presidente Usa a Roma.
Questa subordinazione caratterizza anche l´organica politica di intervento
militare che il governo Prodi sta praticando, sia pure nella versione
"multilaterale", cioè "concertata" con le altre potenze. Un´internità
alla logica della guerra che spinge a mantenere le truppe in Afghanistan, che
ha aumentato vistosamente le spese militari (+13% nella Finanziaria), che
vuole imporre a popolazioni unite nell´opposizione, nuove basi militari come a
Vicenza (ma anche a Cameri e in altri luoghi in via di ampliamento), che
partecipa alla costruzione di micidiali armi come l´aereo da guerra F35 o
lo Scudo missilistico, e conserva le bombe atomiche disseminate nel nostro
territorio, come a Ghedi e Aviano.
E´ questa subordinazione, politica e culturale, che ha abbandonato una
delle esperienza più limpide del pacifismo italiano, quella di Emergency,
tradita e sacrificata al governo Kharzai e ai suoi servizi segreti che
detengono illecitamente Rahmatullah Hanefi.
Ma la guerra è guerra indipendentemente dalle bandiere usate per condurla
e va ripudiata, come il militarismo governativo, che ha riconfermato o
promosso le missioni belliche.
Per questo, come tanti e tante in tutto il pianeta e in mille forme, ci
prepariamo ad accogliere Bush come si accoglie un vero e proprio
guerrafondaio.
Lo facciamo per i torturati di Guantanamo, per i bruciati vivi di Falluja,
per i deportati, per quelli rinchiusi nei campi di concentramento in mezzo
mondo. Ma lo facciamo anche per dire che esiste un´altra Italia.
Un´Italia che vive già in un altro mondo possibile e concreto. E´ quella
dei movimenti che si battono contro le basi militari, contro la
devastazione ambientale, per i diritti sociali, contro i cpt. Che si batte contro la
privatizzazione dell´acqua e la rapina dei beni comuni, contro le spese
militari e il riarmo globale.
Il 9 giugno quindi è un giorno importante per la ripresa del cammino del
movimento no war nel nostro paese.
Vogliamo il ritiro delle truppe italiane da tutti i fronti di guerra,
Afghanistan in primis, la chiusura delle basi militari USA e NATO, la
restituzione di quei luoghi alle popolazioni per usi civili, per giungere
all´uscita dell´Italia dalle alleanze militari.
Esigiamo la rimozione dal territorio nazionale degli ordigni nucleari e
delle armi di distruzione di massa.
Diciamo basta alle spese militari, rifiutando lo Scudo missilistico e i
nuovi aerei da guerra, affinché le decine di miliardi di euro vengano
usati per la scuola e la sanità pubblica, per i servizi sociali, per il
miglioramento ambientale, per il lavoro e il sistema previdenziale
pubblico.
Pretendiamo che il governo Prodi ottenga l´immediata liberazione di Hanefi
e restituisca ad Emergency il suo ruolo meritorio in Afghanistan.
 Proponiamo che la mobilitazione del movimento no-war – che ha già tre
tappe importanti: la manifestazione contro la progettata base militare a
Novara il 19 maggio oltre a quelle di Aviano e Sigonella; le Carovane
contro la guerra, che arriveranno a Roma il 2 giugno per protestare contro la
parata militare sui Fori Imperiali; la mobilitazione europea contro il G8
di Rostock-Heiligendamm – culmini il 9 giugno una grande mobilitazione
popolare a Roma che faccia sentire a Bush e Prodi l´avversione nei confronti delle
guerre e delle corse agli armamenti, che DICHIARI IL PRESIDENTE USA OSPITE
NON GRADITO e faccia sentire a Prodi il ripudio della guerra e del militarismo.
Così come recital´articolo 11 della Costituzione.
 Ci uniamo alla popolazione di Vicenza per ribadire a Bush la più chiara
determinazione e la più netta opposizione possibile a non consentire la
costruzione della base Dal Molin.
Inoltre lanciamo fin da subito la campagna perché sia garantita la
possibilità a tutti coloro che vorranno manifestare di raggiungere Roma
in treno. Invitiamo tutti a Roma, il 18 maggio alle ore 16,30 presso la
facoltà di Psicologia dell'Università di Roma per discutere di questo appello e
preparare insieme una mobilitazione e un grande corteo popolare per il 9
giugno.

Prime adesioni:

 Confederazione Cobas, Confederazione Unitaria di Base, Sinistra Critica,
Partito Comunista dei lavoratori, Movimento Umanista, Rete dei Comunisti,
Rete Semprecontro la guerra, Rete Disarmiamoli, Forum Palestina,
Coordinamento Collettivi universitari La Sapienza, Collettivi universitari
Roma 3, Collettivo studentesco T. Muntzer-To, Global Meeting Network (cso
Pedro – Padova, cso Rivolta – Marghera, cso Morion – Venezia, Capannone
sociale – Vicenza, s.o.a. Arcadia – Schio, cantieri di montecioRock –
Vicenza, ubik lab- Treviso, cso bruno – Trento, rete studenti – Trento,
cso
crocevia Alessandria, csoa Gabrio – torino, cso terra di nessuno – Genova,
cso cantiere – Milano, casa loca – milano, cs tpo – Bologna, lab.occ. paz

rimini, lab. aq16 – reggio emilia, rete degli spazi sociali – venezia
giulia, Esc atelier occupato-Roma, Astra19 – Roma
 lab. insurgencia – Napoli, lab. diana – Salerno, Movimento antagonista
toscano, Ass. difesa lavoratori, tutte le sedi di YaBasta ) I Corvi,
Laboratorio studentesco di Salerno, Mondo senza guerre, Rivista Erre,
UniRiot (Roma, Napoli, Bologna, Torino)
 Cinzia Bottone, Olol Jackson (Presidio permanente No Dal Molin), Sandro
Bianchi, Giorgio Cremaschi, Mimmo Rizzuti (Rete28Aprile), Tommaso Di
Francesco, Piero Maestri (Guerre&Pace), Norma Bertullacelli (Centro ligure
documentazione pace), Doretta Cocchi, Vauro

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