Presidio di protesta: le insicurezze dei precari

  • June 13, 2007 2:30 pm

In seguito al grave incidente di cui è rimasto vittima un ricercatore precario (49 anni, co.co.co.) della facoltà di Agraria, la Rete nazionale ricercatori precari ha indetto un presidio di protesta per lunedì 18 giugno, ore 13, davanti al Rettorato dell'Università di Bologna (Via Zamboni 33).

leggi il comunicato: 

PRESIDIO NAZIONALE DI PROTESTA. LE INSICUREZZE DEI PRECARI
La sicurezza non è un optional. E' un diritto di tutti.

Adriano, lavoratore precario, a contratto co.co.co, di 49 anni, ha avuto
un incidente mentre lavorava in un laboratorio dell'Università di
Bologna. Le cause e le responsabilità sono ancora da accertare e in
attesa degli esiti dell'inchiesta della magistratura e delle indagini
interne, non è possibile esprimere valutazioni specifiche, che si
presterebbero a speculazioni. Tuttavia un fatto è certo, per quanto può,
tristemente, valere: Adriano è un lavoratore precario. E in Italia si
investe pochissimo sulla ricerca, sul personale e sulla sicurezza nella
ricerca.

Questa manifestazione è di solidarietà per Adriano. Ma non solo. Quello
che è accaduto ad Adriano è la spia di una situazione più generale che
intendiamo denunciare, che non riguarda solo Bologna.

E' dimostrato che esiste una relazione chiara tra condizione di lavoro
precaria e rischi di sicurezza sul lavoro: da una recente indagine di
Eurispes – Ispesl emerge che i tassi di mortalità e di infortunio tra i
lavoratori precari sono almeno due, tre volte superiori rispetto a
quello dei lavoratori subordinati.

Anche nelle università e negli enti di ricerca la situazione è analoga,
anche se ovviamente non è drammatica come in altri settori (es.
edilizia). La gran parte di coloro che affollano i laboratori di ricerca
sono tecnici e ricercatori precari – dottorandi, assegnisti, post-doc,
borsisti e contrattisti vari. Chi è precario passa solitamente molte più
ore nei laboratori di chi precario non è, a volte è meno esperto perché
lavora da meno tempo nelle strutture. Soprattutto riceve molte più
pressioni psicologiche per portare a termine il proprio lavoro. E questo
può porlo-a in una situazione di maggiore rischio. Inoltre, in tanti
casi non ha copertura assicurativa.

Al contempo, è tristemente noto che spesso i laboratori e le strutture
di molti atenei non sono a norma, che la sicurezza viene demandata ai
singoli, che non vengono organizzati corsi per la sicurezza sul lavoro,
che non vengono effettuati controlli.

Chiediamo:

-indagini sullo stato dei laboratori negli atenei e negli enti di ricerca;

-finanziamenti affinché l'università si adegui alle norme di sicurezza e
agli standard europei sulla sicurezza;

-formazione e informazione per i ricercatori precari;

-copertura assicurativa per tutti;

-assunzioni per i ricercatori e i tecnici precari.

E' un ricatto inaccettabile imporci di lavorare anche quando il buon
senso e la legge ce lo dovrebbe impedire. Non vogliamo lavorare in
condizioni pericolose per la nostra salute e per quella dei nostri
colleghi. Chiediamo a tutti coloro che lavorano in università e negli
enti di ricerca – precari e strutturati, tecnici, ricercatori e docenti,
tecnici amministrativi – che si uniscano a noi per chiedere assunzioni e
tutele per i precari e finanziamenti per migliorare le condizioni di
lavoro nell'Università e negli enti.

La sicurezza non è un optional. E' un diritto di tutti.

Rete nazionale ricercatori precari
PRECAREA – precari CNR e INAF dell'Area di Bologna

http://www.ricercatoriprecari.org
http://precaridellaricerca.wordpress.com
http://precarea.bo.cnr.it/