Perquisizioni al Centro di Documentazione Fuoriluogo, otto accusati di associazione sovversiva
Digos nello spazio di via San Vitale e nelle abitazioni di 14 persone
Perquisito il centro di documentazione Fuoriluogo. Otto le persone fermate.
Lo spazio in via San Vitale è stato perquisito su ordine del pm Giovagnoli. Gravi le accuse per otto indagati: associazione sovversiva e apologia di attentato. Al centro dell'inchiesta un opuscolo in cui si fa riferimento al lavoro di Marco Biagi.
31 maggio 2007
Questa mattina la Digos di Bologna ha perquisito lo spazio di documentazione Fuoriluogo, di ispirazione anarchica, e le abitazioni di quattordici attivisti tra i 25 e i 51 anni (otto indagati e sei persone informate dei fatti). Oggetto della ricerca un opuscolo dal titolo "Legge 30 (legge Biagi) la classe operaia va all'inferno", distribuito il 21 marzo scorso alla facoltà di Economia e su cui il pubblico ministero Paolo Giovagnoli ha aperto un'inchiesta per associazione sovversiva (art. 270 del codice fascista Rocco) e apologia di attentato terroristico. Nel mirino alcune frasi che a detta degli inquirenti sarebbero da mettere in relazione all'omicidio, nel 2002, del giuslavorista Marco Biagi.
Gli otto indagati sono stati trattenuti diverse ore in Questura e rilasciati al termine delle operazioni di identificazione. Una delle quattro ragazze fermate, inoltre, è stata denunciata per resistenza a pubblico ufficiale in quanto avrebbe insultato uno degli agenti.
Fuoriluogo è un centro di documentazione attivo da qualche mese all'interno di un appartamento preso in affitto in via San Vitale 80. E' sede di una libreria ed ospita incontri e cineforum su tematiche come il carcere o i centri di permanenza temporanea